EXTREME POGO...

  
Discussioni varie sugli sport diversi da quelli sulla neve

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EXTREME POGO...

Messaggiodi Bonanza » 16 feb 2007, 2:09

Acrobazie su un pistone mosso da due pedali a molla che consente di
scavalcare gradini, panchine e auto in città. Uno sport estremo che, grazie ai video amatoriali su internet, è diventato un fenomeno

Quattro salti a tempo di hard rock
il popolo del "Pogo" invade la rete

Non si può definire uno sport, ma ha tutte le caratteristiche per essere estremo. Per praticarlo bisogna essere ben
equipaggiati, a cominciare da casco e guanti. Poi, aver voglia di saltare,
fino a sentirsi leggeri come una piuma, e insieme azzardare movimenti
acrobatici, scanditi da una colonna musicale decisamente hard-rock. Quindi,
cominciare a spostarsi, per le vie della città o nei parchi, scavalcando
tutto ciò che capita: scale, recinzioni, panchine, automobili. Ad ogni
ostacolo superato l'effetto coreografico è assicurato. Purché si mantenga
l'equilibrio, ben saldi sul proprio Pogo stick.

E' l'Extreme Pogo, evoluzione spericolata del saltello con quell'aggeggio
simile a un pistone, con una grossa molla e due pedali, sul quale si
comincia a giocare da bambini, più o meno all'età in cui si impara a stare
in equilibrio. Le origini del Pogo risalgono agli anni '20 del secolo
scorso, ma da poco più di un paio d'anni è protagonista di una nuova miscela
sportiva che unisce freestyle, acrobazie e salto, a tempo di rock. E che ha
affascinato centinaia di ragazzi - rigorosamente sotto i 18 anni - che hanno
invaso prima le città e poi il web, da YouTube a MySpace: perché l'Xpogo è
bello a farsi, ma soprattutto a vedersi. Tanto che i video amatoriali
saranno il veicolo di sfida per il prossimo contest mondiale: la comunità
dei 'pogoers' si amplia a macchia d'olio e la rete è l'unico luogo dove
tutti possono partecipare.

La seconda giovinezza di questo strano passatempo - oggi vero e proprio
sport generazionale- nasce, per caso, nel garage di una villetta della
provincia americana: è lì che Dave Armstrong, fondatore e animatore del sito
Xpogo. com, cuore pulsante della community dei jumpers, ha rispolverato il
Pogo ricevuto in dono in tenera età. Per gioco, ha ripreso a saltarci su ed
è rimasto folgorato delle potenzialità di questo strumento, soprattutto in
termini di divertimento e adrenalina: maggiore è l'energia che si convoglia
sulla molla, più alto sarà il salto. Anzi, il volo.

Dopo un po' di allenamento nel paesaggio urbano, Dave si è spostato sul web
per cercare qualcuno che condividesse la sua stessa passione: dall'incontro
in rete è nato il primo contest di extreme pogo, il Pogopalooza, che nel
2004 ha riunito i jumpers americani nel Nebraska. Roba amatoriale, erano
pochissimi e hanno gareggiato in un anonimo parcheggio. Ma è bastato per
lanciare un passaparola che si è diffuso con impressionante rapidità: subito
dopo i canguri urbani sono stati avvistati in Russia, India, Francia, Olanda
e, naturalmente, in Australia.

Non chiamatelo bizzarro: è uno sport come tanti, metropolitano ma con
un'anima bucolica, spassoso e spericolato, smaliziato e disturbante,
apparentemente ripetitivo ma in realtà creativo quanto basta per non
annoiarsi mai. Attrae i giovanissimi ma in America i medici lo hanno
consigliato anche a distinti signori di mezz'età. E' stato un crescendo di
popolarità, nata dall'iniziativa di pochi ragazzi che hanno saputo dare un
valore a un giocattolo 'per bambini', trasformandolo in un attrezzo sempre
più sofisticato e tecnologico, oggetto del desiderio degli adolescenti,
praticamente vietato agli adulti.

La popolazione dei 'pogoers', organizzata in 'crew' indipendenti, si
riconosce in una cultura vera e propria, con tanto di riti, regole e
cerimonie. Basata sul rispetto e, come in tutti gli sport, su una disciplina
ben precisa, articolata in quattro fasi: solo alla fine si diventa jumpers
'pro'. Sarà pure divertente, ma non credete che sia facile: ci vogliono
costanza, passione e una preparazione fatta di esercizi mirati, suggeriti da
una sorta di codice condiviso ma in continuo aggiornamento.

Dubbi sulle figure acrobatiche? Si risolvono sul web, dove ogni movimento è
spiegato con dovizia di particolari e scatti fotografici ad hoc, mentre le
ultime novità o per consigli personalizzati è meglio rivolgersi alla
community via forum o chat: in linea si trova sempre qualcuno disponibile a
spiegarci come non rischiare la pelle mentre proviamo il salto del
ranocchio, o i segreti per mantenersi in equilibrio dopo un volo di quasi 2
metri. Fino a un risvolto educativo del tutto impensato: "Un vero 'pogoer' -
si legge sul sito - deve studiare fisica, chimica e biologia se davvero
vuole usare il suo strumento sfruttandone tutte le potenzialità. La scuola
non è cool, la conoscenza sì".

Qualcuno ha già provato? :roll:
http://equilibrio-precario.spaces.live.com

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