Addio Meoni, il toscanaccio del deserto

  
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Addio Meoni, il toscanaccio del deserto

Messaggiodi Paolo79 » 11 gen 2005, 15:21

E’ morto nella sua Africa. Lui, toscanaccio di ferro detto il “Cinghiale di Toscana”, nato a Castiglion Fiorentino 47 anni fa, considerava questo continente e le due ruote “la sua vita”. E’ così è stato: il suo cuore s’è spento sulle dune della Mauritania facendo ciò che aveva sempre amato: correre sulla sua moto tra le polverose e traditrici dune del deserto.

Per Fabrizio Meoni, orgoglio dello sport italiano, la Dakar era la sua missione di vita: l’aveva vinta già due volte nel 2001 e nel 2002 dimostrando grande coraggio e capacità agonistica fuori dalla norma. Quella che gli è stata fatale era l’ultima edizione della sua carriera ed era pronto per vincerla ancora dato che occupava il secondo posto in classifica generale.

L’ultima tappa della sua vita l’aveva vinta sabato scorso, successo che era stato contestato dalla giuria, ma che gli era stato restituito dopo una penalizzazione. Tutto questo, ora, non conta nulla perché Meoni non c’è più: non taglierà mai più il traguardo di Dakar, non tornerà mai più nella amatissima Castiglion Fiorentino.

In quell’incantato lembo di Toscana, i castiglionesi avevano iniziato – dal 2002 - a festeggiare il “Meoni Day” in onore del centauro che, assieme al fedelissimo meccanico Romeo Feliciani, anch’egli castiglionese, aveva fatto conoscere in tutto il mondo, insieme al loro nome, anche quello di questo splendido paese aretino.

Riservato, sempre abbronzato e caratterizzato dal solito aspetto da duro tradito da uno spiazzante e sereno sorriso, Fabrizio Meoni era un uomo di cuore: “...L’Africa mi ha dato tanto, è giusto che io restituisca qualcosa all’Africa...” diceva sempre. Ed è per questo che aveva deciso di mettere a disposizione i proventi delle sue vittorie per la costruzione di una scuola a Dakar.

Fabrizio Meoni, infatti, aveva una persona importante nella sua vita: Padre Arturo Buresti amico e confidente sin da quando era bambino. Quando è giunta la notorietà , l’aretino ha voluto fare qualcosa per quei paesi poveri dove aveva conquistato i suoi massimi successi. Per realizzare questo proposito si era affiancato proprio a Padre Buresti, creando l’associazione “Solidarietà in buone mani Onlus”.

Per cui il “Meoni Day” era diventata una festa destinata esclusivamente alla raccolta di fondi per la costruzione della scuola con una sottoscrizione interna di premi, con in palio capi di abbigliamento sportivo indossati dal centauro alla Dakar e un prezioso orologio vinto da egli stesso al Rally d’Egitto.

Che l’Africa fosse il suo destino lo si capisce dal suo palmares: oltre alle due Dakar, il toscanaccio del deserto aveva vinto diversi Rally d’Egitto, Rally di Tunisia nonché parecchi podi sempre nella gloriosa e maledetta Dakar. Un orgoglio dello sport italiano, un Valentino Rossi del deserto sempre primo a scapito dei pericoli, dei rivali, dei problemi meccanici.

Il suo amore per le corse nacque nel 1972 quando si iscrisse al Motoclub di Castiglion Fiorentino per il quale mosse i primi passi con una mitica Ancillotti 50cc. Nel 1982 il salto di qualità a scapito della vita privata. "... Elena, la mia ragazza, non era d'accordo e si oppose alla mia scelta – raccontava - conoscendomi capì quanto fosse importante per me l'attività motociclistica.”. Naturalmente Fabrizio sposa Elena coronando il primo sogno della sua vita assieme alla nascita del figlio Gioele.

Nel 2001, Meoni realizza il secondo sogno di una vita: quello di vincere la Dakar. "Consigliato anche da mia moglie Elena – era solito dire - decisi di lasciare il lavoro e diventare professionista della moto al 100%. Magari la mia è stata una carriera al contrario: forse avrei dovuto correre a vent'anni e attaccare il casco al chiodo a quaranta.

Ma ormai non sarei più tornato indietro. I fatti mi danno ragione sono primo assoluto alla Dakar...".



Fonte: Virgilio.it


ADDIO GRANDE FABRIZIO..... LE TUE AVVENTURE MI MANCHERANNO TANTO!!!!! :cry: :cry: :cry:
Ultima modifica di Paolo79 il 11 gen 2005, 15:25, modificato 2 volte in totale.
Paolo79
 

Messaggiodi bart » 11 gen 2005, 15:22

ditemi che non è vero...
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Messaggiodi azoth » 11 gen 2005, 15:24

nooooo ... caspita poveretto
... sarebbe stata la sua ultima parigi dakar ...
:cry:
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Messaggiodi la mastrina » 11 gen 2005, 15:25

SPORT



Il motociclista della Ktm è deceduto per infarto in Mauritania
Aveva vinto due edizioni della gara. Era secondo in classifica
Dakar, muore in Mauritania
l'azzurro Fabrizio Meoni
Questa, per lui, doveva essere l'ultima partecipazione
Proprio ieri era morto per un incidente lo spagnolo Perez


Fabrizio Meoni

KIFFA (MAURITANIA) - Il motociclista italiano Fabrizio Meoni è morto oggi alla Dakar nel corso dell'11/a tappa per un arresto cardiaco. Meoni, 47 anni, aveva vinto la Dakar nel 2001 e nel 2002. Questa, per lui doveva essere l'ultima corsa nel deserto. Era secondo in classifica con la sua Ktm.

La notizia della morte di Meoni, che lascia la moglie Elena e il figlio Gioele, è stata data dagli organizzatori della Dakar. Il vincitore del raid 2001 e 2002 era originario della Toscana, dov'era nato 47 anni fa a Castiglion Fiorentino.

Meoni è la quaratatreesima vittima in 27 edizioni di questa gara massacrante. Proprio ieri, in un incidente, era morto lo spagnolo José Manuel Perez. Anche l'inventore e primo organizzatore della gara, Thierry Sabine, è morto durante la Parigi-Dakar (allora si chiamava così) nel 1986: il suo elicottero precipitò e con lui morirono altre 4 persone. Nella stessa edizione morì anche l'italiano Giampaolo Marinoni (Cagiva): cadde a 40 chilometri dal traguardo dell'ultima proova speciale e spirò due giorni dopo in un ospedale di Dakar in seguito a un'infezione.

Nella tappa di ieri (Atar-Atar di 489 chilometri), Fabrizio Meoni era arrivato secondo alle spalle del compagno di squadra Cyril Després che lo precedeva in classifica di 9 minuti e 13 secondi. In quella prova, il motociclista italiano era caduto senza conseguenze. Meoni era molto addolorato per la morte di Perez. , intervistato, aveva detto: "Queste notizie rappresentano il lato brutto di questa gara. La Dakar ha fascino, fa parte della nostra passione, ma certe cose si vorrebbe che non succedessero mai".


Oggi, purtroppo, è toccata a lui: l'uomo che meglio rappresentava la passione e il sogno che deve avere dentro chi ha il coraggio di partecipare alla Dakar.


(11 gennaio 2005)

purtroppo è vero! :cry:
la mastrina
 

Messaggiodi guazzo21 » 11 gen 2005, 15:33

capisco il fascino della dkar ma secondo me dovrebbero smettere di farla...
appena ieri era morto un altro partecipante...

e mi sembra di aver letto che con Meoni sono 43 in 27 edizioni...un'esagerazione! che senso ha organizzare una corsa in cui muore in media più di un partecipante a edizione???
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Messaggiodi Paolo79 » 11 gen 2005, 15:42

Chi corre la Dakar sa bene cosa rischia partecipando.... ma sicuramente la passione, sia per la corsa che per i luoghi in cui si corre, è troppo forte per non parteciparvi...
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Messaggiodi unbacioperte » 11 gen 2005, 16:12

Ci sono rimasto di cacca..... :roll: 8O :( :cry:
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Messaggiodi xacc » 11 gen 2005, 16:20

Ho i brividi...non sono un appassionato di moto, ma Meoni mi ha sempre emozionato...riposi in pace
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Messaggiodi MOSE » 11 gen 2005, 16:27

ONORANZE!! IL SUO RICORDO NELLA VITA E NELLO SPORT SARA' SEGNATO PER SEMPRE COME UN GRANDE CAMPIONE ! :cry: :cry:
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Messaggiodi Dani_82 » 11 gen 2005, 17:02

povero fabrizio, quando guido meda l'ha annunciato mi si è gelato il cuore..
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Messaggiodi Francy » 11 gen 2005, 17:18

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Messaggiodi Peter » 11 gen 2005, 18:54

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Messaggiodi Emi » 11 gen 2005, 19:41

m'è dispiaciuto un casino... seguivo sempre le sue imprese e le sue spigazioni di guida su nuvolari.. PECCATO..!
vorrei solo sapere se morto di SCHIOPPONE o per la CADUTA.. verrà fuori.. :?
pane kite e snow come contorno! No friends in Powder days!! !!
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Messaggiodi unbacioperte » 11 gen 2005, 19:55

Il toscano della KTM, 47 anni, è rimasto vittima di un attacco cardiaco dopo una caduta

Il trauma l'ha portato all'arresto cardiaco.
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Messaggiodi crisis » 11 gen 2005, 20:10

E' morto un mito!!!
Uno che credeva e metteva l'anima in quello che faceva!!
Per rispondere a guazzo: allora ha un senzo andare sullo snow e trucidarsi dalle legnate o rompersi i bracci??
Se uno lo fà con passione non ci pensa, e poi è molto + pericoloso andare a giro in macchina il sabato sera, ne muore di +!!!
crisis
 

Messaggiodi bobo » 11 gen 2005, 20:24

addio grande campione delle due ruote!
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